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Nuovi minimi con soglie differenziate di reddito

  • di Luigi Mondardini

    Soglie di reddito differenziate in base al tipo di attività, costi a forfait.

    Inoltre vengono meno i livelli minimi per i contribu¬ti previdenziali di artigiani e commercianti. 
     
    Sono queste le caratteristiche principali del nuovo regime fisca¬le agevolato per imprenditori e professionisti, così come delineato dal disegno della legge di stabilità per il 2015.
     
    Se le anticipazioni saranno confermate, il nuovo regime forfettario sarà operativo dal 1° gennaio 2015 e si applicherà alle persone fisiche, quindi ditte individuali, anche impre¬se familiari, o professionisti con partita Iva autonoma.
     
    In particolare il  nuovo regime agevolato dei «minimi» è riservato a chi nel 2014 ha conseguito ricavi o percepito compensi non superiori ai limiti – da 15mila a 40mila euro – stabiliti a seconda del tipo di attività svolta.
     
    Il reddito si calcola quindi applicando ai ricavi un coefficiente di redditività variabile dal 40 all’86%, in base anche in questo caso all’attività svolta. 
    È sul reddito così calcolato che si applica l’imposta sostitutiva del 15 per cento. Lo schema prevederebbe  nove gruppi di settori. 
     
    Potranno quindi utilizzare il nuovo regime tutti coloro che hanno i requisiti previsti dal Ddl stabilità, indipendentemente dalla loro età anagrafica e dall’anzianità della loro partita Iva. Rispetto al precedente regime cambiano i parametri per l’accesso.
    Oggi la disciplina dei minimi fissa l’asticella a 30mila euro per tutti. Con il regime forfettario, invece, si andrà dai 15mila euro per i professionisti ai 40mila per i commercianti all’ingrosso e al dettaglio, come stabilito dalla bozza di allegato al DDL di stabilità 2015. 
    Per essere ammessi al regime agevolato occorre rispettare anche altri requisiti: le spese per il personale non devono eccedere 5mila euro e il valore lordo dei beni strumentali al 31 dicembre 2014 non deve superare 20mila euro.
     
    Intanto sono già iniziate le polemiche.

    I professionisti si lamentano perché la nuova soglia di ricavi che consente di aderire al regime agevolato è molto bassa rispetto all'attuale, 15 mila euro contro i 30 mila di adesso.

    Un altro aspetto poi è l'aliquota di tassazione, che aumenterebbe dal 5 al 15%. Ma c'è di più: per come è scritta ora la norma il reddito imponibile sarà calcolato a forfait, applicando un coefficiente che varierà in base alla tipologia di attività, e a cui andranno sottratti solo i contributi previdenziali (ipotizzando incassi per 10.000 Euro, coefficiente di redditività 78%, l'imposta del 15% si calcola su un imponibile forfettario di 7.800 € da cui sottrarre poi i contributi previdenziali). Non è semplice al momento valutare la convenienza al nuovo regime anche perché sono probabili ulteriori modifiche prima della definitiva approvazione

     

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