A fine mese la TARI

 

Ricordiamo che la Tari colpisce chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. 

In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.

 

Vengono invece escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

 

E’ calcolata in base alle dimensioni dell'abitazione e al numero di persone che vi risiedono, secondo il principio «chi inquina paga», stabilito dalla normativa europea. 

La superficie assoggettabile alla Tari è pari all'80 per cento di quella catastale. 

 

I Comuni con le delibere determinano le tariffe; la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti; le eventuali riduzioni ed esenzioni, che tengano conto altresì della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione dell'ISEE; l'individuazione di categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare, nell'obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di riduzione rispetto all'intera superficie su cui l'attività viene svolta. 

 

E ovviamente modalità di pagamento e scadenza, che può non essere la stessa in tutta Italia. 

I Comuni devono comunque garantire almeno due rate semestrali e per moltissimi la prima scadrà il prossimo 31 luglio.

 

La Tari può essere pagata con il modello F24 o con le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali. 

 

Anche se non obbligatorio per legge, nella maggioranza dei Comuni la Tari si versa su liquidazione d'ufficio: quindi, il contribuente deve attendere il modello precompilato del Comune.