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L’aliquota della Tasi sulla prima abitazione potrebbe salire al 3 per mille. Ingorgo di imposte sulle abitazioni.

  • di Luigi Mondardini

    L’aliquota della nuova tassa sui servizi indivisibili (Tasi) è fissata dalla legge di Stabilità al massimo al 2,5 per mille per la prima abitazione e al 10,6 per le seconde.

    Tuttavia si profila un aumento che potrebbe  essere di o mezzo punto sulle prime case, la cui aliquota massima salirebbe al 3 per mille, pari alla metà della vecchia Imu introdotta da Monti.
    Il governo Letta dovrebbe prendere una decisione martedì, alla vigilia della giornata in cui il decreto Imu-Bankitalia approderà al Senato. A quel provvedimento infatti l’esecutivo potrebbe proporre un emendamento che conterrebbe due novità: l’aumento del tetto dell’aliquota, come si è detto, ma anche uno slittamento dei termini del pagamento della prima rata della nuova tassa, che la legge di Stabilità fissa al 16 gennaio, salvo diversa decisione dei Comuni che devono emanare i relativi regolamenti. È possibile che il governo provveda a semplificare lo scadenzario fissando una data per la prima rata buona per tutti al 16 giugno, riducendo così la rateizzazione possibile da quattro a tre tranche.
     
    Il problema delle scadenze infatti è complesso perché su alcune case si pagheranno fino a quattro tributi diversi: Imu, Tasi, Tari e anche Irpef. 
    In più c’è la seconda rata del 2013, ribattezzata mini-Imu, che ancora pende: anche su questo il governo dovrà martedì fare le proprie valutazioni ma l’orientamento sarebbe quello di farla pagare, come previsto, il 24 gennaio, salvo consentire ai Comuni di detrarla dalla Tasi.
     
    In sintesi : l’abitazione principale  non pagherà più la vecchia Imu se non è di lusso. Se invece lo è, pagherà la prima rata dell’Imu 2014 il 16 giugno, con un limite: la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu non dovrà essere superiore al 6 per mille. Per queste case infine nulla è più dovuto per l’Imu del 2013, che è stata già pagata a dicembre.
     
    Quanto alla Tasi, l’abitazione principale non di lusso pagherà in base a un’aliquota che per ora oscilla tra l’1 e il 2,5 per mille. La Tasi non prevede detrazioni fisse che potranno però essere decise dai Comuni. La prima scadenza utile per il pagamento è il 16 gennaio ma è chiaro che nessun Comune sarà pronto a emanare il necessario regolamento entro quella data. La data è destinata a slittare in avanti, per comodità potrebbe esser fissata al 16 giugno. C’è poi la Tari, la nuova tassa rifiuti che verrà determinata dal Comune. 
    Infine per l’abitazione principale non di lusso si pagherà entro il 24 gennaio prossimo la mini-Imu del 2013 se l’anno scorso il Comune di residenza ha fissato un’aliquota superiore a quella standard del 4 per mille. Il proprietario dovrà pagare il 40% della differenza tra l’Imu risultante dall’aliquota del 4 per mille e quella eventualmente più alta (sino a un massimo del 6 per mille) fissata dal Comune.
     
    Seconde abitazioni. Stesse scadenze ma modalità diverse per queste case che pagheranno l’Imu e la Tasi in base alle aliquote fissate dal Comune e rispettando il tetto complessivo del 10,6 per mille. Se la Tasi, ad esempio, venisse fissata all’1,5 per mille, l’Imu non potrebbe superare il 9,1 per mille. Se la casa è affittata, il Comune deciderà come ripartire una quota del tributo, che oscilla tra il 10 e il 30%, tra proprietario e inquilino. Nulla è più dovuto a titolo di Imu 2013. Anche per le seconde case si pagherà la Tari, come previsto dal Comune. Infine la legge di Stabilità ha reintrodotto per le seconde case anche l’Irpef, nella misura del 50% rispetto a prima, e soltanto se tali abitazioni si trovano nel Comune di residenza
     

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