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La nuova IUC (imposta comunale unica)

  • di Luigi Mondardini

    La Trise diventa IUC e ingloba tre imposte: l’IMU e le nuove TARI e TASI.

    Il nuovo acronimo ideato dal Governo per la tassa sull’abitazione principale, vedrà l’effettiva nascita oggi ; dopo la fiducia sull’approvazione del testo della Legge di stabilità 2014 e il voto sulla decadenza dell’On. Berlusconi dalla carica di senatore, si è deciso che il decreto IMU sarà varato in data odierna.

    A poco più di una quindicina di giorni dalla scadenza per il versamento della seconda rata IMU, i contribuenti non sanno ancora se dovranno reperire la provvista finanziaria per il pagamento dell’imposta sull’abitazione principale o se ne saranno esentati, anche a saldo, e d’altro canto gli operatori di settore non riescono a procedere al calcolo per i propri clienti.

    Viste le tempistiche le associazioni sindacali hanno inviato una lettera al Ministero dell’Economia chiedendo l’  indispensabile la proroga del versamento del 16 dicembre 2013.

    Nella bozza del testo si propone  di esentare i proprietari di abitazione principale fino a un importo pari a quanto versato nel 2012, facendo loro versare l’eventuale differenza tra imposta calcolata ad aliquota 2012 e quella ad aliquota 2013.

    La nuova IUC si comporrà di tre componenti:l’IMU relativa alla componente patrimoniale; la TASI sui servizi indivisibili; e la TARI sui rifiuti.

    Solo la prima imposta (IMU) non graverà sull’abitazione principale, fatta eccezione per gli immobili di lusso, che sconteranno tutte e tre le componenti.
    La componente IMU continuerà ad essere pagata dal proprietario o dal detentore di un diritto reale sull’immobile (usufruttuario, ecc.) e non dall’inquilino.
    Su tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale si continuerà a versare anche l’IMU. Verrà fissato, comunque un tetto complessivo del prelievo, che non può superare l’attuale IMU.

    L’imposta sarà unica anche nel versamento e andrà infatti corrisposta con un unico bollettino predisposto dall’ente comunale in 4 rate, scadenti il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre.

    Il contribuente può tuttavia optare per un versamento unico a giugno e i Comuni per una variazione delle scadenze standard.

    All’interno dell’F24 che verrà inviato alle abitazioni di ciascuno vi saranno evidenziati i tre importi distinti con codice tributo autonomo; esclusivamente la componente IMU sull’abitazione principale sarà pari a zero se si tratta di immobili che rispettano i requisiti richiesti e non accatastati come immobili di lusso (categorie A/1, A/8 E A/9).

    La TASI, di spettanza del proprietario e dell’inquilino, se locato, varierà dall’1 per mille al 2,5 per mille per il 2014 (abitazione principale) e avrà la stessa base imponibile dell’IMU. La somma di IMU e TASI non potrà superare il 10,6 per mille (tetto massimo previsto per l’IMU) per le seconde abitazioni.
    Verrà introdotta una detrazione a favore dell’abitazione principale e delle pertinenze della stessa, ai fini TASI, come funzionava per l’IMU, se i Comuni lo prevedranno nei loro regolamenti e delibere.

    Nessuna novità per la TARI (componente rifiuti), tributo che graverà anche sugli inquilini, che resta commisurato ai metri quadri e al numero degli abitanti, secondo le regole già previste per la Tares, con la possibile istituzione di una tariffa puntuale come facoltà dell’ente comunale.

    Si attende anche  l’approvazione di un’eventuale estensione dal 20% al 30% della deducibilità dell’IMU ai fini IRES per gli immobili strumentali delle imprese e l’applicazione della deducibilità anche all’IRAP.

    Con tale possibilità le imprese possono assorbire in parte gli aumenti subiti nell’ultimo biennio.

     

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