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Bonus mobili: riepilogo condizioni

  • di Luigi Mondardini

    Con l’entrata in vigore del decreto legge 63/2013 il rinvio di acquisto di arredamenti o elettrodomestici potrebbe non essere più conveniente tenuto conto del bonus fiscale riconosciuto; occorre fare attenzione su alcuni aspetti.

    Il primo requisito da rispettare è quello temporale: pur in assenza di indicazioni in tal senso, è probabile che lo sconto sia limitato al periodo durante il quale è possibile fruire della detrazione  del 50% sulle ristrutturazioni che, a sua volta, si colloca tra il 6 giugno ed il 31 dicembre 2013. Le istruzioni, che si è in attesa di emanazione, dovranno chiarire se il bonus è estendibile a chi aveva già concluso i lavori al 6 giugno 2013.

    Un secondo requisito concerne l’immobile a cui è destinato  l’acquisto di mobili o elettrodomestici: deve trattarsi di una casa interessata da lavori di ristrutturazione tra il 6 giugno ed il 31 dicembre. Non sono necessari interventi “importanti”, purché rientrino tra quelli previsti alle lettere b), c) e d) dell’art. 3 Dpr 380/2001 quali ad esempio: l’installazione di cancellate o recinzioni murarie, l’apposizione di grate sulle finestre, le porte blindate, il montaggio di vetri antinfortunistici,….. Una volta che si è verificato che l’intervento sull’immobile è incluso tra quelli agevolati, bisogna verificare che anche i mobili siano ammessi al bonus (limite di 10 mila Euro  da spalmare in 10 rate di detrazione di 500 Euro ciascuna).

    L’agevolazione spetta a chi sostiene la spesa che potrebbe essere il proprietario dell’immobile ma anche il titolare di un diritto reale diverso o personale di godimento sull’immobile; in pratica: proprietario, nudo proprietario, titolare di usufrutto, uso, abitazione o superficie; ma anche locatario, comodatario, socio di coop divisa o indivisa, imprenditore individuale per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

    Anche il familiare convivente con il proprietario o detentore dell’immobile può godere del beneficio purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture.

    Nel caso in cui beneficiari dello sconto fiscale siano due (come per i coniugi) il limite resta comunque di 10 mila Euro in totale e non di 10 mila Euro a testa. In altri termini il bonus è legato all’immobile oggetto di intervento e non al singolo beneficiario della detrazione. Si attendono chiarimenti.

    Al momento non ci sono indicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate sulla tipologia di mobili ammessi alla detrazione che dovrebbero comprendere armadi, letti, divani, sedie, tavoli,cucine, librerie, mobili su misura, ma anche arredi da esterni. Sul fronte degli elettrodomestici l’agevolazione  riguarda i forni di classe energetica non inferiore ad A e quelli grandi di classe energetica A+ quali i frigoriferi, i congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, cappe e piani di cottura,  piastre riscaldanti elettriche, i forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Sembrerebbero esclusi i televisori, aspirapolveri, computer, robot da cucina e quelli non inclusi nella lista suindicata.

    E’ necessario adottare il cosidetto “bonifico parlante” bancario o postale con causale “Acquisto di mobili/elettrodomestici; detrazione del 50% art. 16-bis Tuir”, codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione e il numero di partita iva del venditore. Nel caso di più soggetti, il bonifico deve riportare il codice fiscale di tutte le persone interessate al beneficio e che tutti i soggetti coinvolti beneficino anche del bonus sui lavori in casa.

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