Si tratta di una rivalutazione che dovrà essere accompagnata dal versamento di una imposta sostitutiva nella misura del 16% per i beni ammortizzabili e del  12% per gli altri.

Tuttavia il recupero fiscale della rivalutazione partirà solo dal 2018 per la deduzione degli ammortamenti e dal 2019 per la rilevanza in caso di realizzo.

 La norma, se non altro, è servita per stimare maggiori entrate erariali (almeno nel breve) a copertura di altre norme “in perdita” del provvedimento.

Sicura­mente più interessante rispetto alla rivalutazione è l’opportunità della assegnazione agevolata di beni ai soci e della trasformazione in società semplice che consentirà, anche alle società di comodo, di estromettere i beni, in particolare gli immobili, dal regime d’impresa.

Il disegno di legge prevede inoltre un pacchetto di misure destina­te soprattutto alle imprese e ai professionisti di piccole dimensioni. Dall’allargamento, mediante l’innalzamento dei ricavi e compensi di accesso al regime, della platea dei soggetti che potranno aderire al regime forfetario di determinazione del reddito con imposta del 15%, alla riduzione al 5%, per cinque anni, per le start up.

E ancora, in ambito Irap, l’azzeramento dell’imposta per i produttori agricoli titolari di reddito agrario e l’innalzamento delle deduzioni forfetarie Irap variabili in base a definiti scaglioni di imponibile che, di fatto, consentirà a una ulteriore platea di soggetti di piccole dimensioni di non versare l’imposta.