Sono previste il taglio alle detrazioni Irpef, imposta sulle case sfitte e mini-patrimoniale sui conti deposito
Il piano definito dal governo inmpatta per i prossimi tre anni a partire dal 2014; si tratta di una manovra da 11,6 miliardi di euro nel primo anno, con riduzioni di spesa per 3,5. Include un taglio del cuneo fiscale di quasi 3 miliardi nel 2014, che diventeranno 5,6 per le imprese e 5 per i lavoratori nell’arco del triennio.
Sul fronte fiscale alcune novità: taglio delle detrazioni Irpef, Trise sulla casa, proroga dei bonus , stangata sulle case sfitte, incremento della patrimoniale sul deposito titoli e ingresso dell’imposta di bollo sui documenti online. Accantonato l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie.
Significativa la sforbiciata alle detrazioni Irpef del 19%: attualmente previste, quali ad esempio, per spese mediche, farmaci, interessi mutui prima casa, spese portatori di handicap, assicurazioni sulla vita, asili nido e scuola: è previsto che scendano al 18% per l’anno d’imposta 2013 e al 17% per l’anno d’imposta successivo.
Rilevante la tassazione che si abbatterà sulle abitazioni non locate. In pratica, per le case non affittate, il decreto prevede la rivalutazione della rendita catastale di questi edifici al 17% e un ritorno dell’Irpef.
Se l’aumento della tassazione sulle rendite è stato scongiurato, sale l’imposta di bollo per i conti deposito ed altri prodotti finanziari di investimento. I titolari di conto deposito in banca o in posta (compresi i buoni fruttiferi), subiranno un ritocco del bollo dallo 0,15% allo 0,2% delle liquidità depositate a partire da gennaio 2014.
Per la precisione si tratta dell’imposta di bollo per le comunicazioni periodiche ai clienti. Con questa modifica si conta di incassare quasi un miliardo di euro. Già il governo Monti aveva innalzato la percentuale dallo 0,1 allo 0,15% e nel frattempo si era fortemente ridotta la quota di banche che assumevano l’onere al posto del cliente.