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Tasi: con il decreto Salva Roma ulteriore incremento dello 0,8 per mille

  • di Luigi Mondardini

    Facoltà Comuni di alzare di un ulteriore 0,8 per mille l’aliquota massima della Tasi , la tassa sui servizi indivisibili.

    Solo per il 2014 la Tasi non può superare il 2,5 per mille. Il comune può aumentare l'aliquota di un altro 0,8 per mille se fissa agevolazioni all'abitazione principale tali da equiparare il carico della Tasi a quello dell'Imu sull'abitazione principale.

    Se per la prima casa è pari al 2,5 per mille, l'aliquota sulle seconde è pari al 10,6 per mille. Pertanto le prime case pagheranno un’aliquota che potrà andare da zero allo 0,33%.

    Gli immobili diversi pagheranno una somma di Tasi-Imu che non potrà superare l’1,14%.

    In pratica si dovrà pagare una tassa che sulla carta avrebbe dovuto sostituire l'Imu diminuendo la pressione dei tributi ma che, in definitiva, peserà ancora sulle tasche di molti italiani.

    La base imponibile si determina con le stesse regole dell'Imu. Sono soggetti passivi possessori e detentori (anche inquilini) degli immobili.

    La Tasi avrà due scadenze il 16 Giugno 2014 e il 16 Dicembre 2014 per i Comuni che non riusciranno ad approvare il bilancio entro il mese di Maggio, mentre per quelli più virtuosi, sarà prevista come unica rata quella di Dicembre che eviterà anche di mettere in campo pagamenti preventivi.

    Mentre la Tari, sarà dovuta per intero da chi occupa un’immobile, ovvero dagli inquilini che, a qualsiasi titolo, producono effettivamente i rifiuti, per quanto riguarda la Tasi il pagamento sarà diviso tra conduttori , che ne pagheranno una quota compresa tra il 10 e il 30% dell’intero valore dell’imposta e il proprietario dell’immobile che pagherà la quota restante della tassa.

    Come per la vecchia IMU il pagamento potrà avvenire tramite versamento con bollettino postale o con Modello F24.

    Sono previste della detrazioni sulla Tasi, in base alle rendite catastali dei singoli immobili: se la rendita è inferiore o uguale a 300 euro la detrazione è di 120 euro; se la rendita va da 321 a 350 euro la detrazione è di 100 euro; nel caso in cui rendita catastale oscilli tra i 351 e 380 euro la detrazione è di 80 euro; per rendite tra 381 e 400 euro la detrazione scende a 70 euro, mentre per rendite tra 401 e 430 euro scende a 60 euro e, a seguire per le rendite tra 431 e 460 scende a 50 euro.

    Si ricorda che l’Imu non è stata cancellata! L’imposta si paga su fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli ed é dovuta solo dal proprietario o da chi vanta un diritto reale di godimento.

    Non si paga invece sulle prime case non di lusso e su quelle assimilate: non è dovuta quindi su quelle in comodato ai parenti stretti, sugli alloggi sociali, sugli immobili adibiti a ricerca scientifica degli enti non commerciali e sui beni merce delle imprese costruttrici.

    L’aliquota base è del 7,6 per mille ma il comune può variarla dal minimo del 4,6 per mille al massimo del 10,6 per mille. Occorre quindi verificare le delibere comunali.Le scadenze da ricordare sono due: 16 giugno e al 16 dicembre di ogni anno

     

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