In 5.227 Comuni la Tasi si paga entro il 16 ottobre 2014 e per la prima volta agli inquilini viene applicata una tassa sugli immobili.
Se l’IMU è dovuta solo dai proprietari, la TASI lo anche da chi è in affitto.
Tocca all’inquilino (famiglie, uffici, capannoni, negozi…), a condizione che il contratto d’affitto duri almeno sei mesi.
Occorre conoscere la rendita catastale del locale affittato, calcolare l’imponibile, applicare l’aliquota prevista (quella dovuta dal proprietario) e verificare la quota a lui spettante in base alla delibera comunale (dal 10 al 30%).
Nel caso in cui il Comune abbia emesso delibera entro il 10 settembre ma senza specificare la quota a carico dell’inquilino, si applica automaticamente il 10% e il versamento va effettuato entro il 16 ottobre.
L’imponibile da prendere in considerazione è uguale all’IMU (rendita rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente, 160 per uso abitativo).
Inquilino e proprietario non sono responsabili in solido: se l’inquilino non paga il proprietario non è responsabile, né viceversa.
C’è invece responsabilità in solido nel caso in cui nell’immobile ci siano più inquilini, tutti tenuti al versamento TASI. Non ci sono regole sulla ripartizione proporzionale tra coinquilini tutti locatari.
Il versamento fa effettuato con F24 o con bollettino postale.
Nei 652 Comuni senza delibera gli inquilini non pagano nulla per quest’anno e la TASI sarà interamente a carico dei proprietari, che verseranno tutto a dicembre con aliquota 0,1%. Non era prevista la possibilità di azzeramento della quota inquilini ma vi sono Comuni in cui è stato così deciso. In altri, invece, la quota c’è ma si applica a una TASI pari a zero (è il caso dei Comuni che prevedono solo l’IMU per le seconde case).