Nel ddl della Finanziaria 2015 è prevista la riapertura della rivalutazione delle partecipazioni detenute all’1.1.2015
L’art. 5, Legge n. 448/2001 (Finanziaria 2002) ha previsto la possibilità di rideterminare il costo di acquisto delle partecipazioni non quotate in mercati regolamentati possedute, non in regime di impresa, a titolo di proprietà e usufrutto.
Negli anni si sono succedute diverse disposizioni che hanno riproposto la rideterminazione del costo delle partecipazioni.
A tale ultimo proposito, si evidenzia che nell’ambito del ddl della Finanziaria 2015 è contenuta la “riapertura” della possibilità di rideterminare il costo / valore d’acquisto delle partecipazioni possedute alla data dell’1.1.2015.
La rivalutazione delle partecipazioni ha l’effetto, come noto, in caso di successiva cessione della stessa, di far emergere una minore plusvalenza ex art. 67, comma 1, lett. c) e c-bis), TUIR.
Al fine di poter usufruire della rivalutazione il soggetto interessato, è tenuto, in particolare:
- a predisporre una perizia di stima redatta da un professionista abilitato attestante il valore della partecipazione ad una specifica data;
- a versare l’imposta sostitutiva dovuta determinata applicando al valore della partecipazione una specifica percentuale (2% per le partecipazioni non qualificate e 4% per quelle qualificate).
Qualora si proceda a rideterminare una partecipazione già oggetto di una precedente rivalutazione, secondo quanto disposto dall’art. 7, comma 2, lett. ee) e ff), DL n. 70/2011, è possibile alternativamente:
- scomputare da quanto dovuto per la nuova rivalutazione quanto versato per la precedente;
- versare l’imposta sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione e chiedere a rimborso quanto versato per la precedente.