Si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, mentre per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Nel mirino del fisco lo scostamento significativo tra reddito dichiarato e la capacità di spesa quando sia pari ad almeno il 20%. E’ però sufficiente che lo scostamento si realizzi nel singolo periodo d’imposta, e non più per due consecutivi come avveniva con il vecchio redditometro. Fondamentale sarà il momento di confronto tra contribuente e Ufficio delle Entrate.
I controlli si incentreranno nei confronti di quei contribuenti selezionati in quanto lo scostamento tra reddito dichiarato e le spese sostenute risulta significativo, comprendendosi nelle spese sia quelle “certe” ( e cioè presenti nell’Anagrafe Tributaria o indicate dal contribuente stesso nella dichiarazione dei redditi), sia quelle “per elementi certi” (riferite al mantenimento dei beni conosciuti dal fisco, quali l’abitazione o i mezzi di trasporto). L’utilizzo delle medie Istat avrà la funzione di integrare gli elementi presenti in Anagrafe Tributaria, vale a dire che solo quando le risposte fornite dal contribuente non siano esaustive allora l’Ufficio prenderà in considerazione anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat, che concorreranno alla determinazione sintetica del reddito.
La fase del contradditorio con l’Ufficio è fondamentale: è qui che si decide se andare avanti con l’accertamento o chiudere positivamente il controllo.
E’ quindi molto importante essere consapevoli di quali possano essere le linee di difesa del contribuente. I momenti di confronto con il cittadino potrebbero essere due; a seguito del primo incontro con l’Amministrazione finanziaria se le indicazioni fornite risultassero esaustive, l’attività di controllo terminerà già in questa prima fase. Se viceversa il fisco proseguisse nella ricostruzione sintetica del reddito, l’Ufficio sarà comunque obbligato ad attivare l’accertamento con adesione, convocando nuovamente il contribuente al confronto.
In mancanza dell’accordo, o se il contribuente non si dovesse presentare, il Fisco emetterà l’avviso di accertamento.
Passiamo ad analizzare alcune tematiche su cui si incentrerà il contradditorio.
La disponibilità dei beni
Il redditometro enfatizza la disponibilità di un bene; il contribuente potrebbe peraltro essere il proprietario ma non avere a disposizione quel determinato bene perché lo ha concesso in uso ad altri ( un immobile, l’auto). In questo caso occorre poter dimostrare, documentazione alla mano, che il bene è a disposizione di un altro soggetto dotato di un proprio reddito non facente parte del nucleo familiare.
Cilindrata dell’auto
La potenza dell’auto incide sulla ricostruzione del reddito, così come l’anno di immatricolazione, l’ampiezza degli immobili, i mesi di possesso; è importante effettuare un riscontro sulla correttezza dei dati a disposizione dell’Anagrafe Tributaria.
Beni utilizzati per l’attività
Sempre in merito al’utilizzo dei beni, un argomento molto importante di difesa deriva dal fatto che i beni e servizi acquistati per l’attività d’impresa o lo studio professionale (ad es. auto) non rientrano nel conteggio del redditometro. In questo caso diventa fondamentale dimostrare tale condizione con tutti gli elementi contabili disponibili (fatture, bilanci, registri). I beni ad uso promiscuo incidono nel redditometro per la quota non fiscalmente deducibile.
Conti correnti
Come è noto dal prossimo mese di ottobre 2013 l’Agenzia delle Entrate avrà il quadro esatto delle movimentazioni bancarie di ciascun contribuente, dal momento che le banche ed altri intermediari finanziari invieranno le relative comunicazioni che riguarderanno il 2011, mentre le annualità 2009 e 2010 saranno escluse da questo tipo di controllo. I dati disponibili costituiranno una fonte molto importante per creare le liste selettive che includeranno quei contribuenti le cui movimentazioni di denaro sui c/c risultino nettamente superiori al reddito dichiarato.
Da ciò la necessità di pagamenti (e versamenti) assolutamente trasparenti cioè che siano riconducibili alla capacità di reddito di ciascuno o comunque di provenienza facilmente identificabile. Poiché verrà richiesto di giustificare dette operazioni risulterà prezioso aver conservato gli estratti conto con l’annotazione delle causali dei vari movimenti.
Investimenti
L’acquisto di immobili,auto, titoli di Stato, gioielli,beni di antiquariato,…. (spese di investimento) possono rappresentare un dato molto rilevante ai fini dello scostamento oggetto di verifica.
Dopo aver controllato l’esattezza dei dati a disposizione del fisco, la difesa del contribuente passerà necessariamente sulla dimostrazione della provenienza dei fondi utilizzati: finanziamenti o mutui ottenuti, prestiti da privati, disinvestimenti avvenuti sia durante l’anno, ma anche nei quattro precedenti, un’eredità. In tutti questi casi sarà necessario predisporre la documentazione attestante tali disponibilità per poter convincere l’Ufficio della correttezza del comportamento del contribuente.
Prestiti o donazioni
I prestiti e le donazioni possono essere la carta vincente rispetto alle pretese del fisco in quanto consentiranno di dimostrare di avere una capacità di spesa (tenore di vita) superiore ai redditi dichiarati proprio in virtù di disponibilità finanziarie ottenute grazie all’elargizione da parte di terzi o semplicemente accendendo un finanziamento bancario.
Naturalmente colui che presta o dona una certa somma di denaro dovrà – a sua volta – essere in regola con la propria capacità di reddito che può appunto consentirgli di avere tale disponibilità finanziaria.
E’ il caso classico del genitore che dona al figlio il denaro necessario per acquistare casa; se sarà relativamente facile dimostrare la provenienza del denaro in capo al figlio, potrebbe invece essere più complicato ricostruire la disponibilità in capo al genitore.
Redditi esenti
In molti casi la dimostrazione di una capacità reddituale superiore a quella risultante dalla dichiarazione è piuttosto semplice; è il caso di possesso di redditi esenti o tassati alla fonte (interessi sui titoli di Stato o sulle obbligazioni, i redditi da locazione di immobili tassati con la cedolare secca, le vincite a giochi e lotterie). In tali situazioni per poter chiudere velocemente il contradditorio con l’Ufficio risulterà molto utile conservare per poi produrre tutta la documentazione attestante la disponibilità di tali redditi.
Spese
Il redditometro, dunque, si fonda sulla capacità di spesa di un contribuente: in presenza di maggiori spese il reddito calcolato dal Fisco è automaticamente ritenuto più elevato. Bisogna tenere a mente che mediante lo spesometro nell’Anagrafe Tributaria ci sono già tutte le informazioni sugli acquisti superiori a 3.600 euro.
Lifestage (stile di vita)
Sulla base delle informazioni desunte dai prospetti dei familiari a carico dei Modelli Unico, 730 e Cud, ad a ogni contribuente, in sede di selezione, viene attribuito un “lifestage” (stile di vita) della “Famiglia fiscale”. Per giungere alla determinazione del maggior reddito accertabile, infatti, va individuata la tipologia del nucleo familiare e l’area geografica di appartenenza del contribuente.
Inoltre le spese per beni e servizi riferite al coniuge e ai familiari a carico sono attribuite in base alla percentuale indicata in dichiarazione per fruire delle detrazioni d’imposta.