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Il prestito familiare al vaglio del redditometro

  • di Luigi Mondardini

    Spesso vengono date somme di denaro da parte di genitori ai propri figli.

    Oppure  o anche tra parenti stretti per far fronte a spese di consistente valore come per esempio l'acquisto di un'autovettura, la compravendita dell'immobile destinato ad abitazione, il sostenimento di spese di avvio di un'attività professionale o imprenditoriale. 
     
    Alla luce del nuovo redditometro, tali tipologie di prestiti richiedono una particolare modalità di redazione, non essendo sufficiente un semplice impegno verbale, proprio per certificare la provenienza della somma poi spesa.
     
    Il redditometro, strumento di accertamento sintetico, verifica  il volume di spesa dei contribuenti : se il reddito individuato attraverso le spese sostenute dovesse risultare maggiore rispetto a quello dichiarato e lo scostamento fosse superiore a 1/5 (20%), l'amministrazione finanziaria sarà legittimata a emettere un avviso di accertamento, basato proprio su tale rideterminazione sintetica del reddito.
     
    Spetterà a questo punto al contribuente dimostrare che il mantenimento dei beni che risultano in suo possesso è finanziato da redditi esenti (e come tali non suscettibili di dichiarazione), da smobilizzi patrimoniali, da elargizioni del coniuge o genitore o, in generale, offrire qualunque giustificazione che escluda la percezione di redditi non dichiarati al fisco.
     
    L'anagrafe dei rapporti finanziari, altro strumento di contrasto all'evasione fiscale, permette all'Agenzia delle Entrate di conoscere riferimenti e movimentazione di tutti i conti correnti bancari e postali; essa serve all’Amministrazione finanziaria, quindi, non solo per stilare la lista dei contribuenti da sottoporre a controllo, ma anche per stabilire la lista dei soggetti a rischio di evasione. 
     
    Tenuto conto di quanto sopra, risulta fondamentale formalizzare il prestito, con  la stesura di un atto scritto (ex art. 1813 c.c.) con le seguenti accortezze: 
     
    - che  si tratta di somme corrisposte ma infruttifere ,  altrimenti gli interessi sarebbero soggetti a tassazione;
     
    - deve essere menzionato che il prestito è soggetto a restituzione entro un certo termine specifico;
     
    - la data: l’elemento più importante della scrittura viene assunto, oltre che dalla firma delle parti, dall’apposizione della data, che deve essere certa e dunque opponibile ai terzi.
     
    Ciò è facilmente ottenibile con la registrazione della scrittura presso l'Agenzia delle Entrate o con uno scambio di corrispondenza a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, o con una mail PEC recante la firma digitale, o con apposizione della data presso un ufficio postale quindi in autoprestazione. 
     
    - la somma di denaro corrisposta deve successivamente transitare tramite strumenti tracciabili (bonifico e/o assegno) affinché sia chiara l’origine e la destinazione del flusso finanziario derivante dalla volontà di mutuante e mutuatario.

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