Il 22.9.2015, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il decreto sulla riforma del contenzioso tributario, che modifica, complessivamente, gli interpelli tributari.
Tra le novità:
- l'interpello deve essere preventivo, quindi è inammissibile se presentato spirati i termini per la trasmissione della dichiarazione dei redditi;
- la risposta fornita all'interpello non è un atto impugnabile, ma ogni censura può essere fatta valere ricorrendo contro l'accertamento;
- la mancata presentazione dell'interpello disapplicativo, ove obbligatorio, è sanzionata con una pena da 2.000,00 euro a 21.000,00 euro;
- la risposta dell'Amministrazione deve pervenire, a seconda della tipologia di interpello, entro 90 o 120 giorni, e se detto termine non è rispettato si forma il silenzio-assenso;
- ogni organo dell'Amministrazione finanziaria (quindi pure la Guardia di Finanza) è vincolata alla risposta resa in occasione dell'interpello.