La prima rata di acconto si paga il 16 giugno, il saldo a dicembre.
Tale divisione non vale però nei Comuni che non avranno deliberato nuove aliquote entro il prossimo 23 maggio: in questo caso non si pagherà l’acconto sulla prima casa a giugno ma si verserà direttamente il conguaglio (che corrisponderà quindi all’intera tassa) a dicembre, in base alle aliquote che a quel punto dovranno essere state approvate obbligatoriamente.
Per gli altri immobili, nel caso in cui non ci siano nuove delibere entro la fine di maggio, l’acconto si pagherà applicando l’aliquota base della TASI (0,1%), a cui bisogna sommare l’IMU (con le aliquote dello scorso anno) e poi a dicembre si effettuerà il saldo.
In realtà, su questo punto sono attesi chiarimenti, perchè la Legge di Stabilità prevede che la somma di TASI e IMU non possa superare l’1,06% ma le modifiche introdotte dal decreto Slava Roma alzano questo limite all’1,14%.
Resta il fatto che, nei Comuni in cui già nel 2013 l’IMU sulle abitazione diverse dalla prima casa era all’1,06%, i contribuenti in mancanza di nuove delibere rischiano di dover pagare un acconto (del 50%) basato su un’imposta totale dell’1,16 (1,06 + 0,1%).