A decorrere dall’anno d’imposta 2011 è dovuta l’imposta patrimoniale sul valore degli immobili situati all’estero, posseduti dalle persone fisiche residenti nello Stato italiano, denominata IVIE.
Soggetti passivi dell’imposta in oggetto sono i residenti in Italia, proprietari o titolari di diritti reali sugli immobili (fabbricati, aree fabbricabili o terreni) situati all’estero, compresi quelli strumentali per natura o per destinazione destinati all’attività dell’impresa o di lavoro autonomo; sono altresì soggetti passivi i concessionari di aree demaniali e il locatario di immobili concessi in locazione finanziaria.
Il valore dell’immobile costituisce base imponibile dell’imposta secondo quanto risulta dall’atto o dai contratti di acquisto.
Gli immobili costruiti hanno come riferimento il costo di costruzione sostenuto dal proprietario, comprovato da regolare documentazione.
In mancanza dei valori sopra elencati, si deve far riferimento al valore di mercato al 31 dicembre dell’anno d’imposta, rilevabile nello Stato in cui è situato l’’immobile.
Per gli immobili situati in Paesi UE e SEE (cioè Norvegia e Islanda), nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 28/2012 al fine della quantificazione della base imponibile viene specificato che è necessario far riferimento ai seguenti valori, nell’ordine esposto:
- valore catastale ai fini delle imposte patrimoniali;
- in alternativa, valore catastale ai fini reddituali se lo Stato estero prevede adeguati moltiplicatori;
- in alternativa, è data facoltà di utilizzare il reddito medio ordinario moltiplicato per i coefficienti Imu;
- in mancanza, il costo storico, come risultante dagli atti;
- ovvero, il valore di mercato.
Nella medesima Circolare viene allegata la Tabella 1, con l’elenco dei Paesi per i quali può essere utilizzato il valore catastale, e la Tabella 2, riportante i coefficienti Imu.