Dopo la mini proroga al 5 ottobre .
Il viceministro Casero riapre la possibilità di un differimento più esteso per il termine di invio dei dati di fatture emesse e ricevute nel primo semestre dell’anno.
Spunta anche l’ipotesi di un differimento del termine del 2 ottobre per l’adesione alla definizione delle liti pendenti.
Nei giorni scorsi è emersa la possibilità di spostare il termine della rottamazione delle liti pendenti anche a causa delle difficoltà interpretative che impediscono una valutazione sulla convenienza ad aderire.
A dominare la scena resta lo spesometro.
Si sta valutando la possibilità se «fare un intervento un po’ più ampio, se ci sia la necessità di misure immediate, come un’ulteriore proroga, o di interventi correttivi più a lungo termine».
Sarà importante capire le cause che hanno generato il caos e hanno messo in seria difficoltà migliaia di professionisti.
A confermare indirettamente che per l’invio dei dati potrebbe arrivare un’ ulteriore dilazione dei termini è stato anche il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha precisato che il rinvio al 5 ottobre prossimo «è quello che può concedere in via amministrativa l’agenzia a causa del disservizio del sito». Disservizio che, al momento, non è escluso possa essere stato provocato da problemi connessi al software adoperato.
I commercialisti sono tornati a manifestare la loro insoddisfazione per la soluzione-ponte comunicata dall’Agenzia lunedì.
«Lasciare ai singoli uffici delle Entrate la decisione sull’applicabilità o meno delle sanzioni genererà ulteriore caos».
Si ribadisce «l’assoluta e urgente necessità di un provvedimento normativo da parte del Governo che rivisiti l’istituto a partire dal termine di scadenza da prorogare ulteriormente, per arrivare alla totale disapplicazione delle sanzioni per questo primo invio e conseguentemente alla possibile correzione di errori o ritardi».