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Retribuzione : buste paga, novità con la Legge di Bilancio

  • di Luigi Mondardini

    In fase di approvazione gli ultimi emendamenti.

    Il “bonus bebè” vale solo per i nati nel 2018 (1 gennaio 2018 – 31 dicembre 2018), e sarà erogato in maniera piena. 
    Quindi varrà 960 euro annui, ossia 80 euro mensili, e non più 36 mesi come previsto per l’edizione bonus bebè 2015 che scade il 31 dicembre 2017. 
     
    Il bonus bebè è richiedibile a condizione che:
    - il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l'assegno sia in una condizione economica corrispondente ad un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 25.000 euro annui. 
    - qualora quest'ultimo valore sia inferiore o pari a 7.000 euro, l'importo dell'assegno è riconosciuto in misura doppia.
     
    Dal prossimo anno diventa strutturale il pagamento degli assegni pensionistici (pagati dall’INPS) il primo giorno bancabile del mese. 
     
    Importantissima novità per i datori di lavoro riguarda l’impossibilità di poter retribuire il lavoratore in contanti: come prova del pagamento vale solo la tracciabilità del denaro. 
    Inoltre la firma sulla busta paga non costituirà prova dell'avvenuto pagamento. 
     
    I soggetti interessati dalla novità sono i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze un lavoratore con rapporto di lavoro di tipo subordinato (di qualsiasi natura), nonché il committente con riferimento ai rapporti instaurati con l’istituto della co.co.co. 
     
    La novità entrerà in vigore dal 180esimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma. 
     
    Il   lavoratore potrà percepire lo stipendio con l’accredito unicamente secondo le seguenti modalità: 
     
    - bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore; 
    - pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale indicato dal datore di lavoro; 
    - emissione di assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. 
     
    Restano, pertanto, salvi dalla disposizione esclusivamente i datori di lavoro di colf e badanti e le P.A. 
     
    Altra novità rilevante riguarda l’innalzamento della soglia da  2.841 a 4.000 euro del reddito complessivo per considerare i figli lavoratori fiscalmente a carico dei genitori. 
     
    Detto aumento della soglia vale per i ragazzi entro i 24 anni di età, e solo dal 2019. Oltre quell'età, rimane in vigore l'attuale soglia di 2.841,51 euro. 
     
     
     

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