Indagini finanziarie con soglia di 5.000 euro al mese per i prelievi .
Il tema è quello della presunzione legale relativa ,secondo la quale i prelevamenti si considerano ricavi non dichiarati.
Si tratta di una novità che favorisce le piccole imprese e i piccoli imprenditori individuali, che spesso avevano difficoltà , ma a volte si può parlare di vera e propria impossibilità, a difendersi contro accertamenti basati su una serie di piccoli prelievi .
Per i professionisti il problema, dopo la sentenza N. 228 del 2014, non si pone più in quanto la presunzione è stata dichiarata incostituzionale a prescindere dall’importo.
Si propone ora di modificare l’art. 32 comma 1 n. 2) del DPR 600/73, introducendo dei paletti all’utilizzabilità delle presunzioni:
- in merito ai prelevamenti, potranno operare “per importi superiori a euro 1.000 giornalieri e, comunque, ad euro 5.000 mensili”.
Se un contribuente, nell’arco di un mese, preleva “ingiustificatamente” un importo di 850 euro per tre volte (per un totale quindi di 2.550 euro mensili), non ci saranno effetti presuntivi. Invece, se lo fa per sei volte ci saranno, dal momento che il totale è pari a 5.100 euro.
L’effetto presuntivo dovrebbe operare su un importo di 100 euro, e non di 5.100 euro.
Parimenti c’è la presunzione legale se il contribuente, un solo giorno anche su più conti e in diversi momenti, preleva una somma superiore ai 1.000 euro.
Nulla cambia per il resto. Sia ai fini IVA quanto ai fini delle dirette e, in sostanza, per tutti i contribuenti lavoratori autonomi inclusi, rimane l’effetto presuntivo derivante dai versamenti non giustificati.