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La Guida del Bonus ristrutturazioni edilizie

  • di Luigi Mondardini

    Prorogata la maggiore detrazione Irpef del 50%.

    E’ disponibile sul sito delle Entrate la versione aggiornata della guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”. 
     
    C’è ancora tempo, dunque, fino a tutto il 2018 per sfruttare l’opportunità di assicurarsi una maggiore detrazione Irpef (50%), da far valere su un tetto più elevato di spesa (96mila euro per ciascuna unità immobiliare). 
     
    Dal 1° gennaio 2019  la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con un limite massimo di spesa di 48mila euro. 
     
    Stesse agevolazioni per chi acquista un box, un posto auto o una casa in un edificio interamente ristrutturato.
     
    Inoltre da quest’anno occorre trasmettere telematicamente all’Enea una comunicazione dei lavori effettuati, analogamente a quanto già si prevedeva in materia di detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici. 
     
    Non si registrano novità, invece, sulle tipologie di interventi che danno diritto all’agevolazione e sulle modalità di pagamento (bonifico bancario, postale o tratto su un conto acceso presso un istituto di pagamento autorizzato).
     
    I principali interventi per i quali vengono concesse le detrazioni dall’Irpef consistono , in sostanza, nei lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia eseguiti su immobili residenziali, di qualsiasi categoria catastale, e loro pertinenze.
     
    Quelli di manutenzione ordinaria (per esempio, la tinteggiatura, l’intonacatura, il rifacimento di pavimenti) spettano solo se effettuati sulle parti dell’edificio necessarie all’uso comune (scale, tetti, cortili) o sui locali destinati a servizi comuni (portineria, alloggio del portiere, lavanderia eccetera).
     
    Tra gli interventi ammessi all’agevolazione rientrano quelli effettuati per: ricostruire o ripristinare l’immobile danneggiato da eventi calamitosi; eliminare le barriere architettoniche e favorire la mobilità delle persone con disabilità gravi; prevenire atti illeciti (apposizione di cancelli, grate alle finestre, porte blindate, saracinesche installazione di videocamere); cablare gli edifici e contenere l’inquinamento acustico; conseguire risparmi energetici; adottare misure antisismiche; bonificare gli edifici dall’amianto; evitare gli infortuni domestici.
     
    Per quanto riguarda le opere antisismiche, è il caso di ricordare che, oltre a importi più elevati, sono previsti tempi più lunghi e regole più specifiche per usufruirne.
     
    Il fisco incoraggia il recupero del patrimonio edilizio non soltanto con la detrazione Irpef per gli interventi effettuati.
     
    Il pacchetto delle agevolazioni è più ricco e comprende: 
     
    - l’Iva ridotta al 10% sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, sulla cessione dei beni; 
    - la detrazione per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati e per la costruzione di autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune; 
    - la detrazione per l’acquisto o l’assegnazione di case già ristrutturate; 
    - la detrazione del 19% degli interessi pagati sui mutui stipulati per la ristrutturazione della casa.
     

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