Sono lettere che l’Agenzia sta inviando per segnalare possibili errori.
Se l’anomalia rilevata dalle Entrate è corretta, infatti, il cittadino ha la possibilità di rettificare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa e versando le mini-sanzioni previste dal nuovo ravvedimento operoso, (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997), beneficiando così della riduzione a un sesto delle sanzioni.
In caso contrario, avrà a disposizione diversi strumenti per dialogare con l’Amministrazione ed eliminare l’anomalia segnalata, evitando che la stessa si traduca, in futuro, in un avviso di accertamento.
I destinatari delle lettere in partenza nei prossimi giorni sono circa 100mila contribuenti persone fisiche, tra cui anche titolari di partita Iva.
Sulla base delle informazioni in possesso del Fisco, non avrebbero inserito alcuni redditi nella dichiarazione presentata nel 2013 relativamente all’anno 2012, redditi rimasti quindi esclusi dalla formazione della base imponibile.
Si tratta di errori o semplici dimenticanze che, in passato, avrebbero subito fatto partire l’avviso di accertamento e che, invece, con la nuova impostazione impressa ai controlli, vengono preventivamente rimessi all’attenzione del contribuente.
Alcuni esempi di redditi che potrebbero essere stati non dichiarati:
- Redditi di lavoro dipendente e assimilati
- Assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge
- Redditi di partecipazione in società di persone,
in Srl a ristretta base proprietaria,
che hanno optato per il regime di trasparenza
- Redditi di capitale relativi a utili corrisposti da società
di capitale o enti commerciali
- Redditi di lavoro autonomo non derivante da attività
professionale e alcune tipologie di redditi diversi
- Redditi di impresa derivanti da plusvalenze e/o sopravvenienze
attive (rata annuale)
Le lettere del Fisco saranno spedite con posta ordinaria o, per i titolari di partita Iva, agli indirizzi di posta elettronica certificata registrati nell’Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (Ini-Pec), istituito presso il ministero dello Sviluppo economico.
Il cittadino che riceve la comunicazione dell’Agenzia ha due strade davanti a sé.
Se ritiene condivisibili i rilievi formulati dall’Amministrazione, può correggerli tramite il ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni in misura ridotta, correlate alla infedele dichiarazione.
Per il pagamento, è necessario indicare, nel modello F24, il codice atto riportato in alto a sinistra sulla comunicazione.
Laddove invece il contribuente necessiti di ulteriori informazioni o nel caso in cui non ritenga corrette le segnalazioni contenute nella lettera, potrà mettersi in contatto con l’Agenzia utilizzando i numeri 848.800.444 e, da cellulare, 06/96668907, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.
In alternativa, è possibile contattare uno degli uffici territoriali della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate o utilizzare il canale di assistenza Civis, dedicato agli utenti dei servizi telematici, che consente anche di inviare in formato elettronico gli eventuali documenti utili.