>

Funzionamento del “Compliance” (Terza parte)

  • di Francesco Mondardini

    L'era dello studio di settore è ormai al tramonto. Chi prenderà il suo posto?

    Dalla tensione originatasi tra il desiderio di maggiore innovazione, da parte del contribuente, e di controllo più strutturato, da parte dell’Amministrazione, nasce la nuova manovra che il MEF ha prodotto per venire incontro alle richieste di maggior dialogo da parte del contribuente, immerso ormai da otto anni nella congiuntura economico-finanziaria peggiore dalla nascita della Repubblica. Pubblicato nella nota del 7 settembre scorso, il Ministero informa che, a partire dal 2017, lo studio di settore cesserà la sua attività pluridecennale a favore della nuova strategia di controllo che verrà promossa a breve dall’Agenzia delle Entrate: l’indicatore di “compliance” (conformità dichiarativa).
     
    “Compliance” , a differenza dello studio di settore, prevede un sistema premiale, sulla base di una pagella che l’Agenzia delle Entrate elaborerà una volta che il contribuente avrà presentato i propri dati di bilancio. Il giudizio dell’Agenzia, sulla falsa riga di quello istituito nelle scuole superiori italiane, varierà tra 1 (il voto più basso) e 10 (che corrisponde al perfetto equilibrio dichiarativo, agli occhi dello Stato). I contribuenti che riusciranno a raggiungere almeno 8/10 di votazione riceveranno un premio, individuato dall’Agenzia tra le seguenti tre possibilità:
     
    1. Preclusione dagli accertamenti.
    2. Riduzione di un anno del termine di decadenza dell’attività di accertamento (ora come ora, l’Agenzia si riserva 4 o 5 anni di tempo, a seconda della tipologia di imposta su cui ricade il controllo, per effettuare un accertamento fiscale al contribuente. Tali periodi temporali si accorceranno, dunque, rispettivamente a 3 o 4 anni).
    3. Possibilità di subire il redditometro solo se il reddito complessivo accertabile eccede di almeno un terzo quello dichiarato (precedentemente il margine, in grado di far scattare il redditometro, era ridotto a un quinto del reddito dichiarato). 
     
    Il MEF assicura che la migliore efficacia, che l’indicatore di compliance raggiungerà rispetto agli attuali studi di settore, dipenderà da tre motivi:
     
    1. La lettura del “compliance” sarà più diretta e semplice rispetto a quella per gli studi di settore, in quanto un singolo indicatore (la votazione conseguita nella scala da 1 a 10) ne sostituirà tre (“congruità”, “coerenza” e “normalità”, ovvero i tre gradienti con cui attualmente viene classificato l’esito del controllo di ogni singolo studio di settore).
    2. Il nuovo indicatore emanerà un responso sulla salute fiscale del contribuente, sulla base di tre variabili indipendenti (ricavi, valore aggiunto e reddito d’impresa), anziché uno solo (negli studi di settore, è unicamente l’ammontare dei ricavi a definire la posizione contributiva della persona fisica o giuridica in quesitone).
    3. L’indice di compliance sfrutterà la più aggiornata letteratura econometrica per generare i propri i responsi. I modelli di regressione con cui verranno elaborate le stime di compliance non saranno più tarati secondo le caratteristiche dei procedimenti “cross-section” (stime che si originano dal campionamento di dati inerenti all’arco temporale di un singolo anno), ma osserveranno quelle dei processi “panel” (basati su dati pluriennali). Nello specifico, l’indicatore di compliance sarà in grado di considerare la congiuntura economica, di ogni singolo cluster a cui è associato il contribuente, degli ultimi otto anni, potendo rinunciare, in questo modo, all’utilizzo dei “correttivi crisi”, fattori di rettifica che modificavano ex-post le stime di regressione di Ge.Ri.Co.
     
    Le moderne caratteristiche predefinite dell’indicatore di compliance permettono di ipotizzare, a ragion veduta, un miglioramento dei sistemi di controllo dell’Agenzia delle Entrate. Infine, la sostituzione e il rinnovamento dello strumento degli studi di settore rappresenta una risposta che lo Stato italiano ha scelto di mettere in campo, nel tentativo di migliorare l’efficienza del sistema delle entrate fiscali del Paese e di di ogni contribuente a cui si rivolge.
     

Ti potrebbe anche interessare:

    Novità flash

    venerdì 08 aprile 2022 ISTAT Febbraio 2022martedì 19 gennaio 2021 ISTAT :Indice del mese di DICEMBRE 2020martedì 19 maggio 2020 ISTAT aprile 2020domenica 15 marzo 2020 Proroga dei versamenti del 16 marzoVai all'archivio

    Quesito del giorno

    venerdì 08 aprile 2022 Locazioni stipulate dai giovani: detrazioni
    venerdì 08 aprile 2022 Detrazione Edilizia: la cessione a terzi
    lunedì 04 aprile 2022 Fattura elettronica: le sanzioni
    lunedì 04 aprile 2022 Bonus verde: proroga
    domenica 03 aprile 2022 Bonus facciate: proroga
    Vai all'archivio

    Link