Continueranno ad esserci differenze.
Anche se hanno in comune la fatturazione elettronica, continueranno a rimanere alcune differenza tra le fatture elettroniche verso la pubblica Amministrazione e quelle nei confronti di altri soggetti privati.
E’ pur vero che il documento viaggia attraverso il SdI; tuttavia resta una distinzione tra codice univoco e codice identificativo.
In particolare:
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il primo è composto da 6 caratteri e deve essere indicato sulle fatture PA; esso identifica l’ufficio della pubblica Amministrazione. Nel caso l’ufficio acquirente non disponga di uno specifico codice, allora va indicato il codice dell’ufficio centrale (“999999”).
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Il codice destinatario, composto da 7 caratteri, riguarda le fatture B2B o B2C, emesse quindi verso altri soggetti privati.
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Qualora il cliente non abbia comunicato alcun codice destinatario ovvero abbia comunicato quale indirizzo telematico un indirizzo PEC, il campo dedicato al codice destinatario va comunque compilato con l’indicazione di 7 zeri (“0000000”).
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Se, invece, il cliente è un soggetto Ue o extra-Ue, ma si decide di procedere comunque all’invio della fattura elettronica, magari per evitare la trasmissione dell’esterometro, il codice da indicare è “XXXXXXX”.
La firma digitale da apporre sulle fatture è obbligatoria per quanto riguarda le fatture PA; mentre con riferimento alle fatture B2B o B2C la firma è solo facoltativa.
Ai fini della consegna:
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le fatture PA si considerano emesse al rilascio della ricevuta di consegna;
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le fatture verso privati si considerano emesse al superamento dei controlli, con conseguente accettazione del file da parte del SdI.
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Tantoché, con riferimento a queste ultime, in una delle FAQ recentemente pubblicate dall’Agenzia delle entrate viene chiarito che:
Per quanto concerne la numerazione e annotazione, si dovrebbe ritenere che le fatture elettroniche, siano esse PA oppure B2B o B2C, possano essere annotate in un unico sezionale e numerate progressivamente con unica serie numerica.
Quindi dovrebbe essere consentita la tenuta di un unico sezionale e un’unica numerazione per tutte le fatture emesse, siano esse elettroniche – PA o B2B o B2C – oppure analogiche.