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Bonus mobili confermato.

  • di Luigi Mondardini

    Prorogato sino al 31 dicembre 2018 .

    In un primo momento era stato scartato dalla manovra, sostituito dal bonus verde, una nuova agevolazione per gli interventi su giardini, terrazzi e balconi.
     
    Poi è stato reintrodotto nella legge di Bilancio. 
     
    Il bonus mobili, o bonus arredi, consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef  i costi sostenuti per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, in occasione della ristrutturazione dell’abitazione.
     
    Le spese per l’acquisto, nel dettaglio, sono detraibili al 50%, entro un limite massimo di spesa di 10mila euro, da ripartire in 10 rate di pari importo.
     
    In pratica, se si spendono 10mila euro tra arredi e grandi elettrodomestici si possono scontare 5mila euro dalle tasse; lo  sconto  va ripartito in 10 anni, il che significa che ogni anno si ha diritto a togliere 500 euro dall’Irpef.
     
    Sono inclusi nel bonus i seguenti mobili: 
     
    - grandi elettrodomestici (frigorifero, congelatore, lavastoviglie, forno, lavatrice, asciugatrice, tutti di classe non inferiore alla A+, tranne il forno, per il quale è sufficiente la classe A); 
     
    - arredi di uso quotidiano(armadi, letti, sedie, tavoli, mensole, cassettiere…); 
     
    - componenti della cucina (basi, credenze, etc.) e mobili contenitori per il bagno.
     
    Per poter beneficiare dell’agevolazione l’acquisto di arredi e di grandi elettrodomestici deve avvenire in occasione della ristrutturazione dell’abitazione.
     
    Il bonus mobili, in ogni caso,  è cumulabile col bonus ristrutturazione, cioè con la possibilità di detrarre al 50% i costi sostenuti per gli interventi di ristrutturazione, sino a un tetto massimo di 96mila euro; anche in questo caso la detrazione va ripartita in 10 anni.
     
    Per accedere al bonus mobili 2018 è necessario essere in possesso dei seguenti documenti: 
     
    - fattura relative alle spese sostenute;
     
    - bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione(che può anche essere diverso dall’ordinante), il codice fiscale del beneficiario; 
     
    - dichiarazione di ristrutturazione, o, in alternativa, titolo abilitativo comunale da cui risulti la data di inizio lavori; se non necessari, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’ atto di notorietà.
     

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