Affinché operi la presunzione di riparto degli utili extrabilancio tra i soci di una società di capitali, occorre che la ristretta base sociale e/o familiare - ossia il fatto noto alla base della presunzione - abbia formato oggetto di specifico accertamento probatorio.
Inoltre, deve sussistere un valido accertamento a carico della società in ordine ai ricavi non contabilizzati, il quale costituisce il presupposto per l'accertamento a carico dei soci in ordine ai dividendi.
È quanto si ricava dalla sentenza n. 25115/14 della Sezione Tributaria della Cassazione, intervenuta in una controversia concernente l'impugnazione di un avviso di accertamento relativo a una maggiore IRPEF, dovuta dal contribuente, quale socio di una Srl, a ristretta base sociale, per l'anno d'imposta 2000, per effetto della presunta percezione di maggiori utili non dichiarati e accertati in capo alla società, successivamente dichiarata fallita