Può accadere che la possibilità di effettuare i lavori di ristrutturazione , sostenendo i relativi costi , sia legata al ricevimento di somme da parte di terzi. Il caso più frequente è quello dei figli aiutati dai propri genitori con i risparmi nel frattempo accumulati .
Il Fisco potrebbe, dunque, chiedere chiarimenti sia laddove le spese siano sostenute direttamente dai genitori, sia laddove siano sostenute direttamente dal beneficiario della donazione.
Pare quindi opportuno rendere tracciabile nel miglior modo possibile il flusso di denaro.
Potrebbe, dunque, venire effettuata una donazione del denaro (tramite bonifico bancario o assegno non trasferibile) dai genitori al figlio. Trattandosi di un atto di donazione non di modico valore, l’operazione dovrà essere effettuata con atto pubblico.
Successivamente, a seguito della disponibilità di denaro ricevuta, sarà possibile effettuare i lavori pagando le fatture con mezzi di pagamento tracciabili.
In questo caso è possibile che l’agenzia delle Entrate chieda spiegazioni, a fronte di un reddito modesto da parte di chi effettua gli interventi, su come sia stata ottenuta la disponibilità del denaro speso.
L’atto pubblico di donazione e il trasferimento del denaro attraverso mezzi in grado di assicurare la tracciabilità saranno di per sé sufficienti per fornire al Fisco le spiegazioni del caso.
Bisogna però essere consapevoli che anche i genitori, qualora i loro redditi siano insufficienti, dovranno dare conto a loro volta della provenienza delle somme trasferite al figlio con l’atto di donazione.