La Legge di Stabilità 2015 ha riscritto la disciplina del credito d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo introdotto dal Decreto Destinazione Italia, differendo la sua operatività al 2015 ma contemporaneamente allungandone il periodo di fruizione fino al 2019
Il Decreto Destinazione Italia (D.L. n. 145/2013, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 9/2014) ha introdotto un credito d'imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo.
La Legge di Stabilità 2015 ha di recente riscritto la disciplina di tale credito d'imposta, che ora è riconosciuto:
• per gli anni 2015-2019 (anziché 2014-2016);
• a favore di tutte le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, a prescindere dal fatturato (non più solo quelle con un fatturato annuo inferiore a € 500 milioni);
• fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro (anziché 2,5 milioni di euro) per ciascun beneficiario;
• nella misura del 25% (e non più del 50%) degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo rispetto alla media dei 3 periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31.12.2015, sempreché siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo pari ad almeno € 30.000 (anziché € 50.000) in ciascuno dei periodi d'imposta;
• anche per le spese relative a competenze tecniche e privative industriali.
Sarà un apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ad adottare le disposizioni attuative necessarie, nonché le modalità di verifica e controllo dell'effettività delle spese sostenute, le cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalità di restituzione del credito d'imposta di cui l'impresa ha fruito indebitamente