l’installazione di una caldaia a biomasse in sostituzione di un precedente impianto di climatizzazione invernale, nell’ambito di una ristrutturazione edilizia con ampliamenti ma senza demolizioni, dà diritto alla sola detrazione del 50% e non a quella più conveniente del 65%
Lo ha precisato il Ministero dell’Economia : «gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore a biomassanon possono accedere alla detrazione fiscale del 65%». Questo perché non rientrano tra quelli previsti dal’articolo 1, comma 347 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007), che regolamenta l’agevolazione.
Per ottenere l’Ecobonus del 65% per interventi di sostituzione in presenza di ampliamenti e senza demolizioni, l’impianto deve produrre risparmi energetici (con idoneo attestato) impiegando fonti rinnovabili di energia, anche in assenza di opere edilizie.
In questa fattispecie non rientrano i generatori di calore a biomassa, mentre sono ammessi: caldaie a condensazione (con contestuale messa a punto dei sistema di distribuzione), pompe di calore ad alta efficienza, impianti geotermici a bassa entalpia, scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.
Se l’intervento implica una sostituzione, dunque, si può solo far rientrare l’impianto nell’agevolazione prevista dall’articolo 16-bis del DPR 917/1986 (TUIR). Si tratta della detrazione del 50% previsto dal Bonus Ristrutturazione, che la Legge di Stabilità (assieme all’Ecobonus e al Bonus Mobili) ha prorogato per il 2015.