Super ammortamenti fuori dagli studi di settore

La maggiorazione viene applicata sul costo di acquisizione ai fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.

 

Essa si applica agli investimenti effettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016 e si riflette solo sotto il profilo fiscale consentendo la determinazione di maggiori quote di ammortamento ai fini IRPEF e IRES.

 

Viene inoltre prevista che l’agevolazione  sia  irrilevante ai fini degli studi di settore ; in altri termini  i “super-ammortamenti” “non producono effetti sui valori attualmente stabiliti per l’elaborazione e il calcolo degli studi di settore. 

 

Si ricorda che i beni strumentali utilizzati per l’esercizio dell’arte o professione o dell’impresa assumono rilevanza ai fini degli  studi di settore, nei quali occorre riportare: 

 

- il relativo costo storico, al lordo degli ammortamenti (rigo F29 – impresa, rigo G14 – lavoro autonomo);

- l’ammontare delle quote di ammortamento, determinate secondo le disposizioni del TUIR (rigo F20 – impresa, rigo G11 – lavoro autonomo).

 

Tali valori impattano sia ai fini della congruità agli studi di settore, sia per quanto concerne il funzionamento di alcuni indicatori.

 

Escludendo il dato dei super ammortamenti , si neutralizza l’effetto che gli stessi potrebbero avere sulle risultanze degli studi. Ciò è in linea con le finalità della misura agevolativa destinata alla sola determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria ai fini delle imposte dirette .

 

Pertanto  i dati da indicare nella comunicazione ai fini degli studi di settore terranno conto delle quote di ammortamento senza l’eventuale maggiorazione del 40% del costo di acquisto operata per la procedura di ammortamento fiscale,restando immutato il criterio di indicazione del costo storico dei beni.