Base imponibile al 50% i caso di comodato al figlio
La TASI è un tributo dovuto non solo dal possessore dell’immobile (proprietario, usufruttuario, ecc.) ma anche dall’occupante (inquilino, comodatario, ecc.).
La Legge di Stabilità 2016, ha abolito la TASI dovuta sulle abitazioni principali di categoria “non di lusso”; l’abolizione riguarda sia il possessore che utilizza l’immobile come propria abitazione principale, sia l’occupante qualora l’immobile preso a locazione o in comodato rappresenti la sua abitazione principale.
L’IMU, invece, è dovuta dal solo possessore (l’occupante non è soggetto passivo IMU).
La Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015) stabilisce :
a) ai fini della TASI, che il possessore (locatore o comodante) è tenuto al versamento della TASI nella percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo all'anno 2015.
Nel caso di mancata determinazione della predetta percentuale la misura è da intendersi del 90% dell'ammontare complessivo del tributo. L’altro 10% è dovuto dall’occupante (inquilino, comodatario, ecc.).
b) ai fini IMU una particolare agevolazione per la casa concessa in comodato dal genitore al figlio e consistente nell’abbattimento della base imponibile IMU e TASI nella misura del 50%.
Tuttavia, per avere tale agevolazione è necessario il rispetto di determinate condizioni:
- è necessario che il genitore sia possessore in Italia di un solo immobile “abitativo” di categoria non di lusso (A2, A3, A4, A5, A6 e A7) il quale è concesso in comodato al figlio. Questi deve adibire l’immobile ricevuto a propria abitazione principale.
- Inoltre, il comodato deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate e il genitore deve avere la residenza nello stesso comune in cui si trova l’immobile ceduto in comodato.
Nel caso in cui il genitore risieda in affitto in altro comune , l’agevolazione non è applicabile.