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Sanzioni per le violazioni sul Quadro RW

  • di Luigi Mondardini

    La L. 97/2013, entrate in vigore il 4 settembre 2013, ha apportato modifiche al sistema sanzionatorio.

    In particolare era previsto: 
     
    - una sanzione dal 10% al 50% per le violazioni relative alle sezioni II e III del modulo RW, presenti fino ad Unico 2013;
     
    - e una sanzione dal 5% al 25% per le violazioni relative alla sezione I, anch’essa presente fino ad Unico 2013.
     
    A seguito della L. 97/2013, da un lato, le sezioni I e III del Quadro RW sono state abolite, dall’altro, le violazioni relative alla sezione II ( attualmente inserita  con alcune modifiche nell’unica sezione presente nel suddetto modulo)  sono sanzionate con una pena dal 3% al 15% degli importi non dichiarati (percentuali raddoppiate se si tratta di paradisi fiscali).
     
    In tal caso, dunque, trova applicazione l’art. 3, D.Lgs. 472/1997 sul favor rei, che, però, opera diversamente a seconda della situazione che si deve esaminare.
     
    In merito alle violazioni sulla compilazione delle sezioni I e III, si versa in ipotesi di abolizione della violazione.  Pertanto  il debito per la sanzione  si estingue anche se  il provvedimento è definitivo; tuttavia  non è ammessa la ripetizione di quanto già pagato (art. 3, co. 2, D.Lgs. 472/1997).
     
    In pratica  se il contribuente ha lasciato diventare definitivo l’atto non impugnandolo, oppure, a seguito di contenzioso, ha ottenuto una sentenza sfavorevole non appellata o, comunque, passata in giudicato, non deve pagare nulla.
     
    Qualora, invece, lo stesso contribuente avesse già corrisposto le sanzioni, ad esempio, a seguito di definizione agevolata, non potrà essere chiesta in restituzione alcuna somma.
     
    Relativamente alle violazioni sulla «vecchia» sezione II, invece, si applica la legge più favorevole al contribuente
     
    L’Agenzia delle Entrate ha concretamente applicato il principio del favor rei nel caso delle modifiche intervenute al Quadro RW; a livello centrale, ha deciso di abbandonare i contenziosi pendenti e di rideterminare «autonomamente» le sanzioni più favorevoli.
     

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