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Professionisti: pagamenti via Pos, il decreto attuativo

  • di Luigi Mondardini

    In vigore dal prossimo 28 marzo, l’obbligo, per gli esercenti (imprese e professionisti), di accettare i pagamenti di importo superiore a 30 euro effettuati tramite carte di debito, per l’acquisto di prodotti e prestazioni di servizi.

    Con il  decreto del 24 gennaio il  ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, sentito il parere della Banca d’Italia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale , interviene sulla vicenda dei POS. 
    Si tratta di un provvedimento atteso, previsto dalla norma che ha introdotto la procedura, cioè  l’articolo 15 del Dl 179/2012, che rinviava a uno o più decreti attuativi la determinazione degli eventuali importi minimi, le modalità e i termini da rispettare, in relazione anche alle categorie di contribuenti interessati.
     
    Il metodo rappresenta uno strumento in più per contrastare l’aggiramento delle norme fiscali e antiriciclaggio, ma anche una maggiore garanzia per imprenditori e professionisti, che in questo modo si trovano a dover gestire meno contante.
     
    Il bancomat (carta di debito)  consente l’addebito della somma in tempo reale. Il suo utilizzo, però, presuppone una piattaforma che permette la circolazione informatica del denaro e richiede l’abilitazione degli istituti di credito.
    Di conseguenza, gli esercenti coinvolti dalla norma devono “attrezzarsi”, così da poter ricevere parcelle e corrispettivi con modalità telematiche, ovvero, devono munirsi di Pos, il dispositivo elettronico fornito dalla banca, che consente di incassare direttamente sul proprio conto corrente “moneta elettronica”.
     
    Il nuovo sistema va utilizzato  per tutti i pagamenti superiori a 30 euro, i cui beneficiari sono imprese o professionisti, abilitati all’accettazione di carte di pagamento anche attraverso canali telematici, per l’acquisto di prodotti o la prestazione di servizi. 
     
    Il provvedimento prevede una partenza più ravvicinata, e cioè dal prossimo 28 marzo, soltanto per i beneficiari con un fatturato, nell’anno precedente a quello in cui viene effettuato il pagamento, superiore a 200mila euro; gli altri hanno tempo fino al 30 giugno per mettersi al passo con la normativa.
     
    Entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto (cioè, dal 28 marzo), con altro provvedimento, potranno essere individuate nuove soglie e nuovi limiti di fatturato e potrà essere disposta l’estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili
     

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