Omessi versamenti di IVA e ritenute: sanzioni tributarie e penali

Verificandosi il superamento della soglia di punibilità (pari a 50 mila Euro) possono applicarsi sia la sanzione tributaria che quella penale. Inoltre per escludere la colpevolezza , il contribuente non può invocare la crisi di liquidità al momento in cui doveva essere effettuato il versamento , ma che ciò non e’ dipeso dalla scelta di non far fronte all’obbligo fiscale previsto.

Entrambi i reati relativi all’omesso versamento dell’IVA  ( dal 2006) e delle ritenute  (dal 2005) scattano ove viene superata la soglia dei 50 mila Euro  (dovuti in base alla dichiarazione annuale)   ed il versamento non venga eseguito entro il termine di presentazione del 770 e dell’acconto iva dell’anno successivo, con l’applicazione della condanno alla reclusione da sei mesi a due anni. Il reato è punibile a titolo di “dolo generico”. A ciò va aggiunta la sanzione tributaria che, ad esempio nel caso dell’IVA è pari al 30%.

Per quanto riguarda l’esclusione della colpevolezza in presenza di una situazione di crisi di liquidità, la sentenza precisa che tale condizione non potrà sussistere solo al momento della scadenza tributaria penalmente rilevante, ma che il mancato versamento è dipeso da cause oggettive che l’hanno determinato e che riguardano l’intero periodo antecedente l’omesso versamento stesso; in altri termini non è stata una scelta del contribuente ma la conseguenza di uno stato di crisi determinato da cause oggettive.