domenica 30 settembre 2018
di Luigi Mondardini
Avviato il percorso che presenterà vari snodi.
Il primo passo è stata l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri n. 21 del 27.9.2018 della nota di aggiornamento del DEF contenente il programma di politica economica e finanziaria del Governo.
L'approvazione della Nota di aggiornamento precede la redazione del Documento Programmatico di Bilancio, che dovrà essere presentato nel mese di ottobre. In particolare :
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entro il 15 ottobre dovrà essere presentato alle Camere, alla Commissione Europea , all’Eurogruppo
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entro il 20 ottobre dovrà essere presentato alle Camere il Disegno di Legge di Bilancio.
Sono moltissime le novità introdotte dalla Nota di aggiornamento al DEF approvata il 27 settembre.
In particolare le principali novità riguardano:
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la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
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introduzione della flat tax con un'imposta pari al 15% per le partite IVA fino a 65.000;
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riduzione delle aliquote IRPEF per le persone fisiche, si passerà inizialmente dalle attuali cinque aliquote a tre aliquote e quindi a due a partire dal 2021. Il livello delle aliquote verrà gradualmente ridotto, fino ad arrivare ad un’unica aliquota del 23% per i redditi fino a 75 mila euro e del 33% sopra tale livello;
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per i contribuenti minimi: allo studio l'innalzamento della soglia di ricavi e delle spese per il personale e per beni strumentali con lo scopo di ampliare la platea favorendo artigiani, piccoli imprenditori e professionisti.
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possibilità di recuperare le perdite di magazzino da parte delle società di persone e le ditte individuali rientranti nel "regime di cassa";
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conferma iper-ammortamento per le imprese con 4 diverse aliquote in base al volume di investimenti,
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proroga del super ammortamento e delle altre agevolazioni rientranti nel pacchetto "industria 4.0",
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il Governo intende anche varare un provvedimento di ‘pace fiscale’ che coinvolgerà i contribuenti con cartelle esattoriali e liti fiscali, anche pendenti fino al secondo grado fino a 100mila euro,
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la cd “mini- ires” con un taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
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il rilancio degli investimenti pubblici
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politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
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lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.