Anche se per le imprese l’aliquota IRES scende al 24% nel 2017.
La contrazione delle deduzioni per l’incentivo alla capitalizzazione delle imprese finirà per riportare verso l’alto il carico fiscale che grava sugli utili delle società di capitali.
Dal 2017 l’IRES scende di 3,5 punti percentuali passando dal 27,5% al 24%; tuttavia la nuova minore aliquota Ires graverà su una base imponibile che potrebbe salire soprattutto per quei contribuenti che hanno realizzato ricapitalizzazioni consistenti nel 2011 e nel 2012.
Queste imprese, nel calcolo dell’Ires del 2017 , dovranno eliminare dalla deduzione Ace gli accantonamenti di utili a riserve e i conferimenti dei soci effettuati nel primo biennio di applicazione dell’agevolazione.
Il recente Dl ha infatti previsto che, d’ora in poi, rilevino solo gli incrementi patrimoniali dell’ultimo quinquennio ; in particolare, quelli eseguiti dal 2013 in poi.
In pratica viene reso mobile il termine iniziale di rilevanza delle ricapitalizzazioni: dal termine fisso del 31 dicembre 2010 si passa al 31 dicembre del quinto anno precedente.
Inoltre il coefficiente da utilizzare per calcolare lo sconto dall’imponibile ,con la legge di bilancio n. 232/2016 l’Ace è stato dimezzato dal 4,75% al 2,3%.
La combinazione di queste due misure potrebbe far alzare l’aliquota effettiva rispetto al 2016.
Con il nuovo criterio, le imprese, trascorso l’arco quinquennale di rilevanza degli apporti, perderanno il risparmio fiscale connesso con la patrimonializzazione dell’anno più remoto.
Pertanto per avere uno sconto rilevante si dovrà continuare ed anzi amplificare, le politiche di capitalizzazione, non potendo più le imprese vivere di rendita sugli incrementi di capitale fatti una tantum.