Imu terreni: conta l’altitudine

Il decreto 28 novembre 2014, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ha modificato l’applicazione dell’esenzione dall’Imu sui terreni di collina e di montagna, in attuazione di quanto previsto dall’art.22, co.2, del D.L. n.66/14.

 

Per individuare i terreni esenti sarà necessario consultare l’elenco dei Comuni italiani pubblicato sul sito internet dell’istituto nazionale di statistica (Istat) e tenere conto dell’altezza riportata nella colonna “alti¬tudine del centro”.

 

La nuova normativa prevede tre fasce:

- terreni situati in Comuni con altezza minore o uguale a 280 metri; 

- terreni situati in Comuni con altezza compresa tra 281 e 600 metri;

- terreni situati in Comuni con altezza maggiore o uguale a 601 metri.

 

I terreni situati nella prima fascia (altezza minore o uguale a 280 metri) sono sempre assoggettati a tassazione, dunque è come se fossero considerati di pianura. 

 

I terreni situati, inve¬ce, nella seconda fascia (altezza compresa tra 281 e 600 metri) sono, in linea di massima, soggetti a tassazione, quindi in buona sostanza equiparati a quelli della prima fascia; tuttavia per questi terreni scatta l’esenzione qualora siano posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola, i quali non sono soggetti a tassazione ma sono considerati di collina. 

 

I terreni situati nell’ultima fascia, quella dei Comuni di altitudine superiore a 600 metri, sono, invece, sempre esenti da Imu, indipendentemente dalla natura del proprietario.