E’ stato definitivamente abrogato a partire dal periodo d’imposta 2015
Lo scopo del modello INE era l’individuazione di eventuali ricavi non dichiarati o la presenza di rapporti di lavoro irregolare.
Coloro che erano tenuti a presentare il modello INE dovevano barrare la casella "Indicatori", compilare il modello e inviarlo telematicamente mediante il Modello Unico.
E’ prevista una sanzione amministrativa che variava da euro 258 a euro 2.065.
Soggetti alla presentazione degli INE erano quei contribuenti che non applicavano gli studi di settore, trovandosi in una delle seguenti condizioni:
- erano al loro primo anno di attività;
- non era ancora stato approvato il corrispondente modello di studi di settore in relazione all’attività esercitata ;
- erano soggetti ai “ parametri”;
- dichiaravano ricavi o compensi di ammontare superiore a 7,5 milioni di euro;
- erano classificati come categoria reddituale diversa da quella prevista nel quadro degli elementi contabili contenuto nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, approvato per l’attività esercitata;
- avevano modificato la loro attività in corso d'anno con conseguente variazione dello studio di settore a cui erano soggetti.
Dunque già a partire dal periodo d’imposta 2015 non è più dovuto il modello da allegare a Unico 2016 .
Sempre per il periodo d’ imposta 2015, viene abrogato anche l’obbligo di presentare il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi :
- per i contribuenti che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta (codice esclusione “2”)
- per coloro che si trovano in liquidazione ordinaria (codice esclusione “5”).
L’esonero dalla compilazione ai fini statistici del modello studi di settore trova applicazione con riguardo ai modelli allegati al mod. UNICO 2016; viceversa in caso di utilizzo del mod. UNICO 2015 , come nel caso di società di persone cessata nel 2015, è ancora richiesta la presentazione del modello dati studi di settore.