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Cedolare secca al 10% sui canoni concordati.

  • di Luigi Mondardini

    Il Governo ha approvato la riduzione dal 15 al 10% dell'aliquota della cedolare secca sugli affitti a canone concordato.

    Rimane al 21% l’aliquota per le locazioni di mercato. La nuova aliquota si tradurrà in un risparmio d'imposta del 5%.

    l Legislatore con l’art. 3, D.Lgs. n. 23/2011 contenente “Disposizioni in materia di federalismo Fiscale Municipale” ha introdotto a decorrere dal 2011 la c.d. “cedolare secca”, tassazione alternativa rispetto a quella ordinaria  IRPEF, riservata  alle persone fisiche in relazione ai redditi fondiari derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo.

    L’opzione per la cedolare secca, già in linea generale più conveniente rispetto alla tassazione ordinaria, dal 2013 presenta ulteriori vantaggi per il contribuente; in particolare è stata prevista la riduzione dell’aliquota  per i contratti di locazione a canone concordato dal 19% al 15%; inoltre è stata ridotta la differenza tra base imponibile: a fronte del 100% in caso di cedolare secca su cui calcolare l’imposta si è passati dal 85% al 95% per la  tassazione ordinaria.L’imposta sostitutiva va applicata sull’intero canone di locazione se questo è superiore alla rendita catastale rivalutata del 5%: in caso contrario il reddito imponibile sarà determinato dalla rendita catastale così rivalutata.

    La cedolare secca si applica ai soli redditi derivanti da contratti di locazione per i quali il locatore ha esercitato l’opzione per il nuovo sistema di tassazione. Pertanto, nel medesimo periodo d’imposta potranno aversi redditi fondiari derivanti da contratti di locazione assoggettati a cedolare secca e redditi fondiari assoggettati ad IRPEF e relative addizionali.

    In definitiva, alla luce delle  novità introdotte dal  2013, la cedolare risulta oggettivamente più conveniente ,  a chi ha redditi bassi,a meno che il contribuente non possa sfruttare detrazioni fiscali particolarmente elevate.

    In particolare per quanto riguarda la scelta fra contratto libero o concordato occorre valutare la convenienza fra un canone inferiore ed i maggiori risparmi fiscali previsti dalle ultime novità in materia.

     

     

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