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Anche ai professionisti 600 euro.

  • di Luigi Mondardini

    La domanda alle casse di appartenenza.

    La domanda va inoltrata direttamente alla cassa professionale di appartenenza utilizzando la modulistica che le casse stesse dovranno predisporre,  a partire dal 1 aprile ed entro il 30 aprile.

     

    Essendo i fondi limitati,  l’erogazione potrebbe essere sospesa al raggiungimento dei 200 milioni di euro complessivamente previsti

     

    Rispetto all’indennità riconosciuta ai soggetti INPS, tuttavia, l’indennità non sarà riconosciuta a tutti, bensì solo nel rispetto di precisi limiti reddituali e a condizione che l’iscritto sia in regola con i versamenti dovuti per il 2019.

    I professionisti che nel 2018 hanno conseguito un reddito complessivo superiore a 50mila euro non avranno diritto ad alcuna indennità.


    Alla domanda dovrà essere allegata una autocertificazione che attesti i seguenti  requisiti:
     

    - di essere lavoratore autonomo/libero professionista, non titolare di pensione;

    - di non essere già percettore di alte indennità previste dal Cura Italia  né del reddito di cittadinanza;

    - di non aver presentato per il medesimo fine istanza ad altra forma di previdenza obbligatoria;

    - di aver percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito non superiore agli importi di cui all’articolo 1, comma 2 lettere a) e b);

    - di aver chiuso la partita IVA, nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020 ovvero di aver subito una riduzione di almeno il 33 per cento del reddito relativo al primo trimestre 2020 rispetto al reddito del primo trimestre 2019, ovvero per i titolari di redditi inferiori a 35.000 euro, di essere nelle condizioni di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a);


    Si dovrà inoltre allegare la copia fotostatica del documento d’identità in corso di validità e del codice fiscale nonché le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento dell’importo relativo al beneficio.


     

    Vengono definiti i requisiti reddituali che i soggetti devono rispettare per poter accedere alla misura di sostegno, sempre a condizione che siano in regola con i versamenti 2019 alla cassa.

     

    In particolare:


    - Se il professionista ha subito una limitazione alla propria attività in conseguenza ai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per accedere all’indennità deve aver percepito nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo, assunto al lordo dei canoni di locazione assoggettati a cedolare secca  , non superiore a 35.000 Euro.

     

    - Se il professionista ha chiuso la partita IVA nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020, oppure è in grado di comprovare una riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del primo trimestre 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019 (determinato per cassa), per aver diritto all’indennità deve aver percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito complessivo (comprese eventuali redditi a cedolare secca) compreso tra 35.000 euro e 50.000 euro.


     

     

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