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Agevolazione fiscale per trattenere i cervelli in fuga

  • di Francesco Mondardini

    Succede. Succede spesso.

    Che una ragazza o un ragazzo italiano decida di lasciare l’Italia per cercare fortuna lavorativa all’estero, è divenuta ormai un’amara consuetudine dei nostri tempi. Proprio per contrastare tale fenomeno emorragico, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente introdotto un’agevolazione fiscale per tutti i cervelli in fuga che dovessero scegliere di rientrare nei confini nazionali, i cosiddetti lavoratori “impatriati”.

    L’intento delle Entrate è di cercare di riportare a casa soggetti altamente qualificati, garantendo loro un’esenzione fiscale monstre pari al 50% del reddito imponibile e perdurante fino a cinque anni dal rientro in Italia. In parole povere, se sei un lavoratore qualificato e decidi di rientrare in Italia, il Fisco ti abbuona la metà delle tasse per un quinquiennio. 

    Potrà accedere a tale incentivo chi ha conseguito una laurea, o un titolo di specializzazione ulteriore, lavorando continuativamente (in forma autonoma o da dipendente) per almeno 24 mesi prima del rimpatrio.

    Basterà tale “sconto” a convincere una fetta dei tanti cervelli italiani in giro per il mondo a rientrare nel Belpaese? Come diceva quel tizio, la speranza è l’ultima a morire.   

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